La passione per lo studio l’ho appresa da mia madre, lei insegnante ed educatrice, è stata l’unico mio punto di riferimento alla disciplina, prima che il coma la portasse via dalla mia vita.
Dopo il divorzio dei miei genitori, son cresciuta con i nonni, anche loro emotivamente separati da una guerra che non risparmia nulla, mia nonna la ricordo sempre sorridente, è stata più di una mamma per me, dopo la sua morte, ho vissuto con mio nonno prima di venire in Italia, lui era un tipo riservato, un uomo saggio, reduce di guerra, a volte mi domandavo se le terribili battaglie si fossero presi solo la sua gamba o anche la sua voglia di vivere.
Amici? Certo ne avevo, in un piccolo quartiere, famiglie per bene mi dicevano, ero una bambina molto simpatica e socievole, la mia migliore amica si chiamava Anna, eravamo sempre insieme, fin quando un giorno silenziosamente entrai in casa sua, senza bussare, volevo farle una sorpresa, quello che vidi mi sconvolse, il papà di cui tutti parlavano bene, stava abusando sessualmente di lei.
Non mi fidavo più di nessuno.
A 15 anni conobbi Walter, lo ricordo come una risposta alla mia voglia di crescere e cambiare il mondo, sapevo però che dovevo incominciare trasformando il mio.
Feci in fretta a diplomarmi a pieni voti, il più delle volte studiando di nascosto, poiché mia sorella non digeriva la mia tenacia, lei, più grande di età, ma non di cuore, ricordo che studiavo di notte per evitare le sue urla.
Erano già quattro anni che ero innamorata, Walter mi scriveva delle lettere meravigliose, lavoravo in una gelateria per poterle tradurre da una vecchia signora, ricordo che pagavo come cento euro di oggi, ogni pagina d’amore.
Finalmente maggiorenne, andai in vacanza in Calabria, non ne feci più ritorno.
Non potevo andare via da lui, il prezzo da pagare adesso, era solo il tempo, e dunque vergine fino al matrimonio, lo sposai.
Dopo il mio secondo diploma come ragioniera, finalmente imparai l’italiano ed ebbi Reuel, il mio primogenito, andavamo spesso insieme a lezione, ricordo che i docenti della scuola d’estetica che frequentavo, lamentavano questa cosa, non sapevano però che sarei diventata tanto brava da insegnare proprio in quelle cattedre, dopo il mio terzo diploma.
L’ambizione era altissima, aprii il mio centro benessere.
Non smisi mai di studiare, a Roma divenni Naturopata, investivo tutto quello che avevo in studio e formazione, professionale e personale.
Mio figlio cresceva, chiese una sorellina, come potevamo dirgli di no, nacque Grace, mi sentivo ricca.
Nessuno, avrebbe scommesso su di me, eppure avevo una famiglia meravigliosa e una carriera vincente di fronte a me, fino a quando accadde qualcosa d’inaspettato.
Era una notte di inverno, faceva freddo, pioveva, sentii dei singhiozzi, mi alzai dal letto incuriosita, era Reuel, aveva 12 anni, nel sonno preso da timore, ripeteva i nomi di alcuni ragazzi.
L’indomani non ricordava nulla, ma io si.
Compresi che soffriva di bullismo.
Nacque così Fiumi d’Acqua Viva Onlus, partorita nel dolore di ogni ragazzo, forse troppo giovani per aver vissuto alcune circostanze.
Io però potevo comprenderli, ero già una donna realizzata, che aveva vinto i suoi demoni allevati nell’infanzia, perciò decisi di aiutarli, con l’aiuto di Dio.
Una onlus per eccellenza, non eravamo finanziati, né supportati, a volte neanche dai genitori stessi, nei quali giacevano molti problemi dei ragazzi.
La definizione di problema è: “Difficoltà che richiede un adattamento o un comportamento particolare, di cui si impone il superamento”.
La parola chiave è pertanto “Difficoltà”.
Presi la mia vita come esempio, Cristo come maestro, e dissi: “Un foglio puoi buttarlo o farci un origami, è uguale il tuo futuro, modella il tuo domani.”
Ho compreso che la maggior parte dei problemi superati e delle difficoltà sconfitte, sorgono ancor prima della nascita di questi ragazzi.
Le radici tossiche tramandate dai genitori, possono essere letali per l’anima e il buon senso della vita dei figli, se non estirpate con i giusti principi.
La definizione di radice è: “Causa originaria”.
Il primo tranello fondamentale per la vita di ogni giovane, è sempre stata l’identità.
“Chi sono? Perché vivo e respiro?”
Domande che determinano lo sviluppo umano e l’evoluzione di ogni singolo individuo.
Spesso la soluzione più comune per le nuove generazioni è: “Noi non siamo chi pensiamo di essere”.
Nati da uteri materni, ma spesso concepiti senza desiderio, è il primo trauma che risiede nell’inconscio di molti giovani.
Costruiti dalla fabbrica dei mass media e dei social networks, sono loro la massima influenza emotiva e formativa per questi ragazzi dal destino inclinato a dover eccellere ad aspirare in futuro secondo gli standard decisi e manipolati dai geni dell’advertising.
I bracconieri del marketing, uomini e donne senza coscienza, mossi dall’amore del denaro, e dalla influenza della fama, contaminano la mente di giovani pieni di una speranza inquinata, a fare gli interessi delle grandi società, che siano tecnologiche, pornografiche o dello spettacolo non fa alcuna differenza, lo scopo è solo quello di indirizzare l’attenzione della massa, e quindi i soldi, verso le loro tasche corrotte.
Purificata nella mia identità e mossa dall’amore per una generazione dalle enormi potenzialità, ho speso me stessa in questa missione, salvare i giovani da quel genere di difficoltà sottovalutate, che nel futuro generano problemi per intere società.
I ragazzi entrano in contatto con me come degli amici, e in poco tempo applicando amore e sensibilità, con grande rispetto e onore per i loro genitori, incominciano a vedermi non solo nella figura di amica, coach e mentore, ma anche in un ruolo più materno.
Io non sostituisco le loro madri, semplicemente insegno loro come essere dei buoni figli.
Perché il segreto e il successo generazionale è proprio lì, lo scambio temporale e storico di informazioni basate su esperienze e culture avviene quando il legame tra padre e figlio, è sano.
La mancanza di identità, la confusione e l’assenza di obiettivi di vita nei ragazzi, sorge quando questo legame con i loro padri è contaminato da incomprensioni e circostanze profonde che non viaggiano in termini scientifici se non spirituali e pedagogici.
La fede è un ancora alla certezza della propria identità, Cristo come figlio di Dio e venuto per insegnarci il principio della paternità e dell’amore per il prossimo.
Liberando chi crede, da ogni circolo vizioso che alimentiamo quotidianamente, egli ha portato l’esempio quando l’esempio mancava, primo pioniere di un amore che non si arrende nemmeno di fronte la morte e la morte di croce.
Secondo questa ispirazione basata sulla Bibbia, il libro più letto nella storia, applichiamo alcuni principi fondamentali, per insegnare la potenza del perdono, la ricchezza dell’onore e l’audacia della perseveranza.
La motivazione che mi spinge non è semplice denaro, carta straccia per chi non ha parole di vita incise nel cuore.
Ma è la consapevolezza soprannaturale che tutto quello che ho passato e vissuto con dolore nella mia vita, serva per esprimere principi di fede, passione, formazione, istruzione, conoscenza, saggezza, valori e virtù, trasferibili solo se offerti gratuitamente e senza interesse di ritorno, per una generazione di giovani ragazzi e ragazze, mossi dal desiderio di realizzarsi e vivere una vita piena di ambizione e intelligenza autonoma, non influenzata e contaminata da cattivi criteri che esonerano l’adempimento di principi sani, che portano all’ottenimento di una vita piena di emozioni forti senza azioni folli.
Liberi da droga, sesso, pornografia, alcool, fumo, maldicenza, timidezza, gioco d’azzardo, ribellione, orgoglio, vendetta, depressione, anoressia, bulimia, ira ed ogni genere di infezione sociale ed emotiva, i ragazzi dell’associazione onlus Fiumi d’Acqua Viva, mi aiutano nel comunicare un messaggio di amore e di speranza a tutte le persone che hanno fame di un cambiamento radicale, una trasformazione interiore, o semplicemente un’opportunità per riscattare la propria vita, come ho fatto io.
VOLER ESSERE QUALCUN’ALTRO È UNO SPRECO DELLA PERSONA CHE SEI
IL TEAM EWA MACK

Dott.ssa Mackowiak
Titolare e immagine dell’istituto EWA MACK.
Con oltre 26 anni di esperienza internazionale, 2 lauree, 4 diplomi e oltre 60 certificazioni tecniche è l’ideatrice del metodo rivoluzionario Longevity.

Marco
Attraverso manualità specifiche e una approfondita conoscenza dell’anatomia del corpo l’operatore tecnico è specializzato nel dimagrimento e rimodellamento.

Giovanna
Attraverso l‘approfondito studio di tecniche specifiche l’operatrice è specializzata nella longevità del viso e nella totale cura della bellezza.